Nel 1860 il Sacro Monte di Pietà, presieduto da Pietro Manodori, apre a Reggio Emilia un asilo d’infanzia destinato ai figli del popolo, a coloro che si trovano in condizioni di povertà. Nel 1913 il Comune di Reggio Emilia apre l’asilo comunale di Villa Gaida, un asilo laico che “provvede all’educazione fisica e morale dei bambini e all’istruzione prescolastica”. Nel 1938, il regime fascista chiude l’esperienza di gestione laica e comunale.
Nel dopoguerra l’UDI (Unione Donne Italiane) apre e gestisce 60 scuole materne nella provincia di Reggio Emilia, di cui 8 nel comune capoluogo. Un patrimonio culturale e sociale che diviene parte integrante dell’identità del futuro progetto educativo reggiano, alla base dei processi e delle forme di partecipazione che si svilupperanno nel tempo. Vengono anche aperti asili autogestiti a San Maurizio, Santa Croce, Villa Massenzatico, Foscato-Roncina, Bainsizza, Villa Masone, Villa Sesso e, infine, a Villa Cella.
“Uomini e donne insieme abbiamo costruito i muri di questa scuola perché la volevamo nuova e diversa per i nostri figli.” Testimonianza della comunità di Villa Cella, Reggio Emilia, maggio 1945
“Che un carro armato, sei cavalli e tre camion figlino una scuola per bambini è un avvenimento speciale. Che essa esista ancora e continui a funzionare è il minimo che potesse meritare.” Loris Malaguzzi
Il Comune di Reggio Emilia, governato dal dopoguerra da una giunta comunista e socialista, con il sindaco Renzo Bonazzi inaugura la propria rete di servizi educativi con l’apertura della prima scuola dell’infanzia (per bambini da 3 a 6 anni), la Scuola Robinson, a cui segue nel 1964 la Scuola Anna Frank. Il pedagogista Loris Malaguzzi collabora e contribuisce da subito al nuovo progetto educativo.
"Agli inizi degli anni Sessanta avvertivamo la necessità di accompagnare la ripresa con servizi che garantissero una migliore qualità della vita."
Renzo Bonazzi, Sindaco di Reggio Emilia (1962-1976)
Negli anni ’70 il sindaco Bonazzi e l’assessore Loretta Giaroni, insieme a Loris Malaguzzi, coordinatore pedagogico dei nuovi servizi per l’infanzia dal 1971, consolidano il sistema delle scuole dell’infanzia comunali con l’introduzione degli asili nido.
Il primo nido, dedicato a Genoeffa Cervi, madre dei sette fratelli partigiani uccisi dai fascisti, viene aperto nel 1971, appena prima dell’approvazione della Legge nazionale sui nidi (Legge 1044). Grazie alla Legge sulla maternità che prevede i nidi aziendali, il Comune gestisce il nido come servizio misto, aziendale e territoriale.
Nel 1972 il Consiglio comunale approva all’unanimità il nuovo Regolamento che sancisce i contenuti educativi e la struttura organizzativa delle scuole comunali dell’infanzia reggiane. Il testo viene redatto dalla Consulta degli Asili nido e delle Scuole comunali dell’infanzia, presieduta dall’Assessore alla Scuola e ai Servizi sociali. Sono otto mesi di lavoro e 24 stesure.
Viene esposta a Reggio Emilia la mostra L’occhio se salta il muro. Ipotesi per una didattica visiva (dal 1987 I cento linguaggi dei bambini - Narrativa del possibile), selezione di progetti didattici realizzati nei nidi e nelle scuole dell’infanzia reggiani. Autori, con Malaguzzi, sono i bambini, gli insegnanti e i pedagogisti insieme.
La mostra, che testimonia il continuo processo di ricerca alla base del progetto educativo, viaggia nel mondo in più versioni e favorisce incontri, confronti e dibattiti su educazione e infanzia, contribuendo a costruire una rete di relazioni internazionali sempre più ampia e strutturata.
Il settimanale americano Newsweek indica la Scuola comunale dell’infanzia Diana, in rappresentanza dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia, tra le dieci scuole migliori del mondo.
L’esposizione internazionale e mediatica cresce in maniera esponenziale.
Loris Malaguzzi muore improvvisamente a gennaio.
Per rispondere alle richieste di formazione e scambio da tutto il mondo, a marzo il Comune di Reggio Emilia promuove la costituzione di Reggio Children, Centro internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini e delle bambine, da un’idea di Malaguzzi, con il sostegno di cittadini e amministratori.
Al contempo si costituisce l’associazione internazionale Amici di Reggio Children che, grazie al lavoro volontario degli associati (cittadini, insegnanti, genitori), promuove e collabora a iniziative con i nidi e le scuole dell’infanzia e con Reggio Children.
In ottobre, in occasione dei quarant’anni delle prime scuole dell’infanzia, Robinson e Anna Frank, il Comune di Reggio Emilia dà vita a un progetto di gestione dei servizi educativi chiamato Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia. Un’iniziativa che riafferma la volontà dell’amministrazione di mantenere la gestione pubblica dei servizi e, nello stesso tempo, consentire una maggiore autonomia e responsabilità nella gestione delle risorse umane ed economiche.
Viene aperto il Centro Internazionale Loris Malaguzzi, un progetto nato da un’idea di Malaguzzi per valorizzare la creatività di bambini e ragazzi. Gli storici magazzini del formaggio Locatelli, acquistati nel 1998 dal Comune di Reggio Emilia, dopo un significativo progetto di ristrutturazione diventano una nuova e importante scommessa.
Le relazioni internazionali si strutturano maggiormente dando vita al Network Internazionale di Reggio Children.
Il 29 settembre l’Associazione internazionale Amici di Reggio Children diventa Fondazione Reggio Children - Centro Loris Malaguzzi, con l’obiettivo di promuovere la qualità educativa a Reggio Emilia e nel mondo attraverso i concetti chiave di ricerca, internazionalità e solidarietà.
Il Centro Internazionale Loris Malaguzzi viene completato. Inaugurato nel 2006, si propone come luogo culturale e strategico per la ricerca e l’innovazione, per la costruzione di una nuova cultura dell’infanzia e dell’uomo ispirata ai valori della differenza e del dialogo e manifesto del Reggio Emilia Approach®. Il Centro internazionale è gestito da Reggio Children in collaborazione con l’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia e la Fondazione Reggio Children - Centro Loris Malaguzzi.